Dall’hockey al fútbol: il calcio scientifico di Ariel Holan

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“A cinque anni ero stato promosso in prima elementare in scioltezza, ma mia madre mi costrinse a ripetere l’anno perchè non ero abbastanza maturo”

Diciamo che inizia così la ricerca della perfezione di Ariel Holan.
Holan nasce nel barrio di Lomas de Zamora, dove il padre sin da bambino gli trasmette un amore incondizionato per quella squadra che collezionava coppe come fossero caramelle, l’Independiente, portandolo allo stadio già quando aveva 4 anni.
Nel suo destino evidentemente c’è la panchina.
L’ha conosciuta a 16 anni, quando ha iniziato ad allenare la squadra di hockey su prato del suo quartiere, e l’ha proseguita dopo la laurea in educazione fisica prendendo in mano la nazionale uruguaiana femminile, portandola alla medaglia di bronzo nei panamericani del 2003.
La passione per il calcio non viene però dimenticata, tanto che Holan decise di sviluppare un software per valutare l’efficacia e la perfezione degli allenamenti. Inizialmente questo software (il cui sviluppo aveva costretto Holan a vendere la propria auto per comprare un computer Apple, in pieno stile Steve Jobs) era destinato all’ hockey su prato, ma fu adattato al calcio.
Inizia l’esperienza come assistente prima, e secondo poi, sulle panchine argentine in cui perfezionò il suo software tramite l’utilizzo di un drone per riprendere gli allenamenti e l’utilizzo del GPS addosso ai giocatori per studiarne i dati fisici: nel 2015 diventa primo allenatore del Defensa y Justicia, che si salva serenamente.
Risultati sorprendenti per Ariel, che si guadagna la chiamata dell’Independiente, del suo amato Independiente per cui cantava e ballava sulle tribune da giovane.
Chiaramente è arrivato tra lo scetticismo generale e anche le prese in giro di qualche collega con una filosofia di pensiero più ‘resultadista rispetto al menottismo del tecnico di Lomas.
Sampaoli ha definito l’Independiente di Holan la squadra che gioca il calcio migliore d’argentina.

Questa notte Ariel Holan, un uomo che fino a pochi anni fa era un allenatore di hockey su prato, ha vinto la Copa Sudamericana contro il Flamengo, compiendo un nuovo Maracanaço e riportando in vita il ‘Rey de Copas’.

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